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sabato 17 settembre 2016
103
martedì 28 aprile 2020
Ice Accretion and Protection Systems
No
Fluid Mechanics

​Negli ultimi anni si è registrato, per diverse ragioni, un rinnovato interesse nelle problematiche legate al volo in condizioni di formazione di ghiaccio.

La prima riguarda la sicurezza del volo che ha portato, in seguito ad alcuni gravi incidenti aerei, all'emissione nel 2014 di nuove regole di certificazione che prevedono la possibile presenza nelle nuvole di Super Large Droplets (SLD), ossia di gocce d'acqua con diametro superiore ai 50 micron (Appendice O), o di cristalli di ghiaccio (Appendice D/P). Gli strumenti di simulazione oggi disponibili, sia numerici che sperimentali, non sono in grado di simulare correttamente, né le condizioni SLD, né le condizioni di formazione di cristalli di ghiaccio, e vanno dunque migliorati.

Un'altra motivazione dipende dalla necessità di ridurre le emissioni inquinanti come indicato dalla SRIA "Strategica Research and Innovation Agenda". Tra gli strumenti individuati per raggiungere quest'obiettivo rientra l'utilizzo della tecnologia del flusso laminare sulle ali, tecnologia che, però, non è compatibile con gli attuali sistemi di protezione dal ghiaccio.

Vi è, infine, l'esigenza di sostituire gli attuali sistemi di protezione dal ghiaccio ad aria calda, che nella maggior parte dei velivoli utilizzano l'energia dei motori, con sistemi elettrici, con il duplice vantaggio di diminuire la complessità ed il peso di tali sistemi e ridurre la potenza estratta dai motori migliorandone l'efficienza. Un obiettivo complesso, dal momento che i sistemi di protezione del ghiaccio elettrici normalmente hanno requisiti di potenza notevolmente superiore rispetto a quella disponibile sui velivoli, che rende necessario ​​cercare soluzioni innovative, magari attraverso l'integrazione con​ nuove tecnologie.

Negli ultimi anni si è registrato un rinnovato interesse nelle problematiche legate al volo in condizioni di formazione ghiaccio. Le motivazioni di questo rinnovato interesse sono molteplici.
Formazione del Ghiaccio e Sistemi di Protezione

 

 

Formazione del Ghiaccio e Sistemi di Protezione<img alt="" src="http://webtest.cira.it/PublishingImages/Ghiaccio-011.JPG" style="BORDER:0px solid;" />https://webauthoring.cira.it/it/ricerca/Pages/Formazione-del-Ghiaccio-e-Sistemi-di-Protezione.aspxFormazione del Ghiaccio e Sistemi di Protezione<p style="text-align:justify;">​Negli ultimi anni si è registrato, per diverse ragioni, un rinnovato interesse nelle problematiche legate al volo in condizioni di formazione di ghiaccio. </p><p style="text-align:justify;">La prima riguarda la sicurezza del volo che ha portato, in seguito ad alcuni gravi incidenti aerei, all'emissione nel 2014 di nuove regole di certificazione che prevedono la possibile presenza nelle nuvole di Super Large Droplets (SLD), ossia di gocce d'acqua con diametro superiore ai 50 micron (Appendice O), o di cristalli di ghiaccio (Appendice D/P). Gli strumenti di simulazione oggi disponibili, sia numerici che sperimentali, non sono in grado di simulare correttamente, né le condizioni SLD, né le condizioni di formazione di cristalli di ghiaccio, e vanno dunque migliorati.</p><p style="text-align:justify;">Un'altra motivazione dipende dalla necessità di ridurre le emissioni inquinanti come indicato dalla SRIA "Strategica Research and Innovation Agenda". Tra gli strumenti individuati per raggiungere quest'obiettivo rientra l'utilizzo della tecnologia del flusso laminare sulle ali, tecnologia che, però, non è compatibile con gli attuali sistemi di protezione dal ghiaccio. </p><p style="text-align:justify;">Vi è, infine, l'esigenza di sostituire gli attuali sistemi di protezione dal ghiaccio ad aria calda, che nella maggior parte dei velivoli utilizzano l'energia dei motori, con sistemi elettrici, con il duplice vantaggio di diminuire la complessità ed il peso di tali sistemi e ridurre la potenza estratta dai motori migliorandone l'efficienza. Un obiettivo complesso, dal momento che i sistemi di protezione del ghiaccio elettrici normalmente hanno requisiti di potenza notevolmente superiore rispetto a quella disponibile sui velivoli, che rende necessario ​​cercare soluzioni innovative, magari attraverso l'integrazione con​ nuove tecnologie.<br></p>

 Attività

 

 

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